mercoledì 17 agosto 2011

Troppo facile lamentarsi

In questa rubrica scriviamo spesso lamentele, segnalazioni, inviti, proteste quasi tutti rivolti alle autorità perché provvedano a eliminare, alleviare, risolvere questo o quel problema. Un compito, quello del lettore, facile ed agevole, in sintonia col detto: “ u cumannari è megghiu du….”. E così si denunzia l’amministrazione che non elimina le buche nelle strade: che la spazzatura incombe nelle vie; che l’illuminazione è scarsa o mancante; che la circolazione è caotica e si potrebbe proseguire all’infinito, come infinite sono le lamentele che in definitiva parole sono, spesso, ahimè, non accompagnare da comportamenti concludenti da cui quegli inconvenienti fioriscono come malapiante. Chi amministra, salvo casi di azioni inconcludenti o colposamente dilatorie è in genere ispirato da sani propositi che nella realtà, il più delle volte, si scontrano con mille ostacoli,: difficoltà di bilancio, leggi da osservare, lungaggini burocratiche, veti vari e naturalmente, poiché siamo in democrazia, la ricerca del consenso a tutti i costi che spesso determina immobilismo e/o soluzioni rabberciate. Quanti di questi problemi non potrebbero trovare soluzione sol che noi cittadini ci facessimo carico dei nostri obblighi e di tanto in tanto ci facessimo un esame di coscienza? A patto che i nostri difetti non trovino l’assoluzione come i peccati confessati, ma il fermo proposito di essere diversi. La “spazzatura” prima di chiedere che sia rimossa dalle strade, incominciamo a rimuoverla dalle nostre coscienze ed il mondo sarà più pulito. Vogliamo lavoro? il problema dei problemi. Incominciamo a cercarlo, magari non sotto casa o ad inventarlo, rassegnandoci a svolgerne qualcuno non perfettamente in sintonia col nostro carattere o le nostre aspirazioni. L’autoconvincimento, accompagnato da un serio esame di coscienza, condito da ironia, è la migliore ricetta per credere in se stessi e progredire. Ho un amico che ha iniziato a lavare piatti, adesso li fabbrica. A volte le idee più geniali sono come i fiori di loto che nascono nel fango.
Pubblicata su La Sicilia il 18.08.2011. Saro Pafumi

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