mercoledì 15 giugno 2011

Storie di ordinaria amministrazione ovvero l'impiegato solerte e l'utente sensibile

Lo stipendio?” mi diceva un impiegato di quinto livello col quale scambiavo amichevoli confidenze, “è solo un’anticipazione della futura pensione”. “Se dovessi vivere solamente con quello arriverei, a stento, alla terza settimana” “E come fai per la quarta?” gli risposi. “Mi arrangio, nel senso che faccio la cresta su qualunque operazione svolgo. Per esempio, se devo rilasciare un certificato dico all’utente che ci vogliono almeno tre giorni. Poiché andiamo tutti di fretta, i tre giorni diventano “ a vista” se l’utente ha orecchio. Sai, da noi, la burocrazia è la nostra migliore alleata. Gli utenti hanno le scatole piene per mille ragioni e la perdita di tempo è una delle principali cause. La burocrazia non è una malattia incurabile, basta trovare il bravo medico ossia l’impiegato “solerte” e l’utente “disponibile”. Certamente per risolvere problemi complessi occorre accedere ai piani alti, ma anche lì le soluzioni sono a portata di mano, ma, ovviamente, le tariffe cambiano.”. “Certamente non è consolatorio ed edificante, quanto mi dici”, replicai “perché certe prestazioni da parte dell’impiegato sono un dovere”. “Forse non sono stato chiaro: il dovere è sempre salvo, basta saperlo modulare. E’ qui che sta il segreto. Consentimi un’altra confidenza: non bisogna mai esagerare, perché oltre certi limiti si cade “nell’overdose” e quella fa male a chi la pratica e a chi la subisce. “ Se ho ben capito, si tratta di poter superare la quarta settimana” aggiunsi . “Beh! La quarta, la quinta… anche le ferie, quelle costano, sai?”. “Di che ti lamenti, allora?”, aggiunsi. “ Dello stipendio, te l’ho detto. E’ assolutamente inadeguato, per cui bisogna arrangiarsi”. Mentre il mio amico, avviandosi alla cassa faceva finta di pagare un euro e quaranta due caffè consumati, lo precedetti e rivolgendomi al cassiere a voce alta dissi: “ Certo, la vita è cara”. Egli guardandomi con aria strana e un poco spazientito, porgendomi il resto, mi rispose: “ Trova forse esagerati due caffè 1.40 ?”. “Niente affatto”, risposi, “trovo esagerato che a doverli pagare sia chi con lo stipendio non raggiunge la quarta settimana”. Saro Pafumi

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