sabato 22 gennaio 2011

Una giornata tipo

Ogni giorno sono costretto a svuotare la cassetta della posta, liberandola dai tanti volantini pubblicitari che fanno da tappo a quella normale. Il fenomeno s’intensifica in prossimità delle feste, perché più disposti a spendere. Accanto alla cassetta della posta ho collocato, perciò, un contenitore con su scritto “rifiuti pubblicitari” nella speranza che chi pratica volantinaggio si adegui al messaggio. Ogni mattina, pertanto, sono costretto a fare la raccolta differenziata della posta. Identico “rito liturgico” con la posta E-mail, inondata di messaggi poco graditi Si va dal tentativo di truffa, alle offerte di lavoro più stravaganti, come guadagnare 80 euro l’ora, che di questi tempi sarebbe come offrire una Ferrari a cento euro al mese. Ultimati i lavori mattutini è la volta del telefono, Dall’altro capo una voce rauca e suadente tesse l’elogio della Rivista dei Carabinieri, snocciolando una serie interminabile di successi e statistiche della “Benemerita”. La sottoscrizione dell’abbonamento ( beato chi ha mai visto arrivarne una casa) è la degna conclusione di un interminabile panegirico dell’Arma.
La risposta più scontata all’offerta, in questi casi è: un “vaffa……….” È il primo saluto “riverenziale” con il quale inizia la giornata.
Alle dieci è di scena il venditore di calze: un pacco da sei, mezze lunghe, euro dieci.
L’offerta si conclude, per fortuna, in pochi secondi, pronto come sono ad estrarre dal cassetto un set di calze analoghe acquistate tre anni prima.
All’ora di pranzo “mio cugino” Abdul, una tonnellata di tappeti in spalla, decanta la sua variopinta mercanzia: un maxi tappeto 4x8 “rigorosamente” fatto a mano. L’offerta scende gradatamente da 300 euro a 50 per capo, il che significa che continuando, mi aggiudico il tappeto a prezzo zero. All’insistenza marocchina, interminabile come la sabbia delle dune d’Erg Chebbi, fa da contro altare la fantasia sicula. “Che ne faccio di un tappeto 4x8, se abito in roulotte?" La risposta è un pugno allo stomaco di mio “cugino”Abdul che, mandando a quel paese la parentela si allontana, borbottando in berbero, in aramaico o in chissà che lingua.
Mezza giornata, intanto, è volata via. Domani si ricomincia. A proposito, quello che vende ombrelli ed accendini è un po’ che non lo vedo.
Pubblicata su La Sicilia il 25/01/2011
Saro Pafumi

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