venerdì 2 aprile 2010

L'uomo e il sesso

Il sesso da quando l’uomo è apparso sulla terra ha sempre unito e diviso gli uomini, più del denaro, più del potere, nonostante sia una favilla dell’anima che scoppietta e svanisce in un battito di ciglia. Hanno iniziato Adamo ed Eva costretti ad abbandonare il paradiso terrestre, passando per la guerra di Troia, Antonio e Cleopatra, Catullo e Lesbia, Dante e Beatrice, Paolo e Francesca, Giulietta e Romeo, Isotta e Tristano, vittime inconsapevoli di quest’istinto d’amore, fino ad arrivare ai personaggi storici dei giorni nostri. Quali stimoli produca il sesso nel suo momento clou è a tutti noto: la prova del viaggio nell’Al di là, astrazione pura, un blackout che oscura i sensi e la mente, la perdita di gravità, il bigben della vita, un rotolarsi tra le nuvole, una conchiglia che galleggia sull’onda del piacere, ape e nettare insieme o chissà cos’altro. E’ dalla somma di tutti questi elementi tra umano e trascendente, fisico e metafisico che il sesso ha finito con l’essere il motore del mondo. Una forza che trascina l’uomo nell’abisso o lo spinge all’eroismo, un atto che può diventare pazzia o mutarsi in amore. Tutte le ideologie, religiose e laiche se ne sono appropriate, consapevoli che è la radice d’ogni essere, l’alfa e l’omega d’ogni esistenza. Avere le chiavi di esso, condizionarlo con le regole, disciplinandone i meccanismi significa impadronirsi del destino dell’uomo, guidarlo, possederlo, condizionarlo assolverlo, condannarlo e persino schiavizzarlo. Non importa quale sia il fine: la procreazione, l’autoconservazione, la difesa della razza, il piacere come fine. Essenziale è farne un’arma di potere, riempirlo di contenuti ambigui e con questo cavallo di troia penetrare nella coscienza dell’uomo per analizzarla, disarticolarla, spezzarla possederla.
IL sesso, seme di vita o radice di colpe, commedia e tragedia della vita, consolazione o tormento.
E’ in nome di quest’insopprimibile bisogno di libertà o d’effimera illusione che l’uomo, sia pure tra mille sofferenze, pericoli, rimorsi e distinguo, vive, concepisce, combatte e trasgredisce.
“ Penso che sogno così/ non ritorni mai più/………poi d’improvviso venivo/ dal vento rapito/e incominciavo a volare /nel cielo rapito… Modugno e la sua canzone. L’estasi tra sogno e realtà, corpo e anima abbracciati nel blu infinito. Chi meglio di Modugno avrebbe potuto rendere poetica la leggerezza dell’essere.

Saro Pafumi

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