domenica 18 aprile 2010

Il R.I.D bancario, un boomerang

Tra i tanti modi di pagare le bollette che gravano i bilanci familiari c’è il R.I.D ( rapporto interbancario diretto) che consiste in una delega rilasciata alla banca per far fronte, in automatico, ai pagamenti delle bollette domestiche, prelevando l’importo dal proprio conto corrente. In un paese civile questo sistema di pagamento comodo, veloce e moderno permette all’utente correntista di assolvere in tempo utile le proprie obbligazioni, evitando ritardi e disguidi che possono fare incorrere nel pagamento d’interessi e sopratasse. Poiché rilasciare la delega alla banca per il pagamento delle utenze è come consegnare alle imprese creditrici il proprio portafogli, non è raro che questo sistema di pagamento comporti serie e gravi conseguenze. Vediamo quali.
Non è infrequente che una bolletta riporti spese non dovute per servizi non prestati o calcolate in eccesso. In un paese civile il disguido dovrebbe essere oggetto di facile ed immediata soluzione. Capita invece che chi chiede chiarimenti assai difficilmente riesce ad averli, secondo l’antico detto: “ ccu paia prima, mangia pisci fitenti”. Avviene perciò che in mancanza di chiarimenti si è costretti a revocare la delega alla banca per bloccare il R.I.D relativo al pagamento non dovuto o contestato. Ma credete che in un paese civile questo sacrosanto diritto non sia foriero di conseguenze spiacevoli? Quali?
La banca che ha introdotto nel suo sistema, e quindi nel circuito bancario, il pagamento del R.I.D del proprio cliente è costretta, in caso di mancato pagamento, ad inserire il cliente nella black-list, con la conseguenza che in caso di richieste di finanziamenti, mutui o carte di credito se ne pregiudicano la concessione e/o il rilascio.
Tutto questo in un paese civile, perché da noi i diritti sono concessioni, i doveri obblighi, le richieste di chiarimenti, suppliche, le risposte, una grazia, le soluzioni, un miracolo.
Tutto questo in un paese civile dove il meccanismo di certe procedure macina dati, numeri statistiche, bisogni, necessità, diritti, ingiustizie; dove pigiando un tasto si cancella la dignità, l’onore, l'onestà o la stessa esistenza dell’uomo.
Il rimedio? Ritornare all’antico: mettersi pazientemente in fila indiana alle Poste con bolletta e denaro in mano, con la certezza che il portafogli resta saldamente nelle proprie tasche e la propria dignità non cade nel tritacarne di un congegno assurdo ed impietoso.

Pubblicato su Lo dico a La Sicilia il 18/04/2010 Saro Pafumi

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