venerdì 1 giugno 2012

Sulla Mareneve "misteriose" macchie d'olio sull'asfalto


"Macchie di olio" sulla carreggiata segnalavano cartelli stradali sabato e domenica sulla Mareneve.(Linguaglossa Piano Provenzana). Per chiarire il misterioso incidente che misterioso non è, occorre fornire una corretta informazione. Sull’arteria in questione, da tempo, troppo tempo, è insorto un profondo malcontento sul comportamento dei motociclisti che specialmente il sabato e la domenica sono soliti scorrazzare a loro piacimento. I morti per l’alta e spericolata guida, ormai non si contano, ma quel che è peggio, tali comportamenti mettono a rischio anche l’incolumità dei molti automobilisti  italiani e stranieri che vi transitano. Le poche, saltuarie pattuglie della polizia stradale o dei carabinieri che controllano il traffico non hanno sortito effetti incoraggianti, se è vero che i motociclisti continuano nella loro condotta “suicida”. Qualche frequentatore assiduo ha pensato bene, con una certa dose d’incoscienza, di farsi giustizia da sé, spargendo qua e là dell’olio lungo la carreggiata, con l’intento di moderare la velocità di questi autentici bolidi. Sull’argomento il tema è stato ampiamente trattato su questa rubrica anche dal sottoscritto, ma come si vede il problema non è stato risolto, anzi per certi versi, mostra chiari sintomi di aggravamento. Ricorrere alla giustizia “fai da te” è un criterio alquanto arcaico di risolvere il problema, ma di fronte alla difficoltà di porre fine alla questione il rimedio è peggiore del male. Anzi abbiamo inventato un orinale sistema di controllo stradale. “La vigilanza privata” I motociclisti sono avvertiti e anche le Autorità che dovranno raddoppiare i loro controlli, perché non ci scappi l’ennesimo morto, stavolta “procurato”. Pubblicata su La Sicilia il 01.06.2012Saro Pafumi

2 commenti:

Wotan ha detto...

Dunque, se ho capito bene, per pochi motociclisti imbecilli, tutti gli altri devono rischiare di essere ammazzati (perché con l'olio si può morire, in moto) da un Charles Bronson da strapazzo.
Complimenti.
E tu da che parte stai?...

Claudio Angeletti

Pericle Romano ha detto...

Il tono dell'articolo nn lascia molti dubbi sulla posizione dell'autore.
E' vero sull'Etna c'è chi esagera, Vi sono stati incidenti gravi (pochi mortali) ma il bilancio non è da olocausto.
Ciò non giustifica.... anche un solo incidente, un solo morto nn giustificherebbe in alcun modo chi esagera nelle strade aperte al traffico.
Detto ciò una condotta di guida dinamica osservando le regole della strada, non oltrepassando mai la linea di mezzeria nn va criminalizzata. Se è vero che le strade dell'etna nn sono un circuito è anche vero che nn sono nemmeno un parco giochi..... Frequento in moto l'etna da 30 anni e posso dire che in quento a cultura della strada i motociclisti nn sono secondi a nessuno..... il motociclista è un appassionato.... l'automobilista un utente!!!!