sabato 7 ottobre 2023

Come nasce una poesia

 

Come nasce una poesia.

 

 Quando osserviamo un evento della natura, cerchiamo sempre di interpretarlo. Così guardando, in una giornata tiepida e serena, i rami tremuli di un albero, che svetta alto e maestoso, si pensa a qualcosa. Se si ricorre alla scienza, la risposta è facile. E’ l’effetto dei raggi del sole sull’aria, che riscaldandola la spinge in alto dove trova aria fredda che la fa confluire in basso. Ecco spigato il perché quei rami dondolano. Alla fantasia non basta e se si aggiunge l’estro descrittivo di chi osserva quel fenomeno, la conclusione è diversa. Piace immaginare quel movimento come una danza che imprime l’aria, al suono di una musica percettibile solo dalla natura. Quasi un incontro amoroso tra i protagonisti di quel fenomeno: il vento, soave e leggero e i rami, vogliosi di riceverlo: una carezza d’amore. Quel dolce dondolio può significare qualcos’altro: un dialogo tra i rami e il vento, ora immobili i primi, ora in movimento,come se la pausa fosse il silenzio per ascoltare e il movimento, la risposta con mute parole. La fantasia può tutto. E’ la fonte ispiratrice dei poeti. Penso a Leopardi che considera la natura fonte d’illusioni e di un fiore “La ginestra”ne é un simbolo : “fiore gentile, e, quasi provando compassione per i mali degli altri, fai salire al cielo un dolcissimo profumo che consola il deserto”.Un comunissimo fiore che a noi comuni mortali ci colpisce per il profumo e il suo colore, ma per Leopardi è la fonte ispiratrice di una poesia sublime. Cos’è quel tremolio dei rami, se una pia illusione? Una danza, un dialogo o un semplice effetto termico? La fantasia in certi casi ha il sopravvento sulla realtà e per chi ha un animo sensibile diventa poesia, insegna Leopardi.

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