lunedì 17 luglio 2023

Estate

Estate.

In queste sere d’estate non mi resta che riprendere le mie giovanili abitudini e sedermi,in giardino, su una morbida sdraio, non per rivivere le antiche emozioni, ormai prigioniere del tempo, quanto per alleviare il fastidio della calura. Il cielo poco illuminato, mi fa pensare che le stelle siano andate a un convegno per ascoltare la parola di Dio, lasciando la scena a Zea, la potente signora dell’oscurità, padrona della luna e dei fantasmi. . Annegando gli occhi nel buio della notte non mi resta che ascoltare, tra tanto silenzio, il canto del cuculo, in cerca d’amore. Il ritmo del canto é costante, salvo di tanto in tanto una pausa, come un direttore d’orchestra che cambia la pagina dello spartito. L’aria frizzante mi delizia di vari, intensi profumi. Questa volta tocca alle creature più povere della natura, le erbe, regalare i loro odori. Si percepisce l’odore della ‘nepeta dopo una giornata trascorsa con i gatti che trastulla con le sue foglie’, della sulla, regina dei campi, di quelli più familiari , la menta, il rosmarino, il basilico, la salvia,ospiti del davanzale di casa. Una volta tanto le erbe hanno strappato il primato dei profumi alla ginestra o al gelsomino, per diventare esse protagoniste di una notte odorosa. Ora l’afa, mitigata dalla brezza marina, che giunge da est, languisce e gli uccelli stanchi di fatica vanno a dormire. Strisca da qualche parte la ramata,sospettosa serpe in cerca di un putrido stagno in cui dissetarsi. Più tardi quando il cuculo avrà trovato la sua sposa è l’ora delle cicale e dei grilli a bucare il silenzio, con la lirica del loro monotono frinire. La sdraio diventa il giaciglio odoroso del mio animo, che si veste di emozioni, come un odoroso giardino di fiori e foglie. Pigramente silente, la notte si sveste del suo colore, per indossare quello, bianco splendente, di un nuovo giorno, mentre la mia mente si consola trainata da nuvole di sogni spenti.

 

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