mercoledì 24 maggio 2023

La solitudine

La solitudine

 

Quando la solitudine ti attanaglia, ti pervade, ti rode, investe la tua anima, occupa da sola i tuoi pensieri quotidiani, quando ti senti solo anche in mezzo ad una sterminata folla di persone che ti circondano, quando in una parola indossi la maglia della solitudine, che vuoi strapparti di dosso, ma non ci riesci e, così ridotto, non intravedi nemmeno l’ombra di te stesso che ti fa compagnia, sei vicino al punto di non ritorno: la depressione. In questa sterminata pianura dell’anima senza dune, orizzonti o punti di riferimento, il pensiero rotola su se stesso, aggrovigliandosi; non distingue la ragione delle forme, dei colori; il tuo mondo interiore sbrodola verso l’esterno, come da un invisibile orifizio, senza che un ricambio visivo, sensitivo, olfattivo ricambi dall’interno questa inarrestabile emorragia interiore.

Eppure, se hai la forza di fermarti un attimo in questa caduta verticale incontro all’abisso, non rivolgere lo sguardo verso il basso che ti attrae; volgi il tuo sguardo altrove. Cerca un appiglio, un interesse che possa tramutare il precipizio in risalita. Aggrappati pure alla testa di un serpente, purché non precipiti, e raccogli le tue forze. Alimentale con la forza dell’amore che puoi dedicare agli altri nei mille modi che la vita ti offre. Quel poco che ti è rimasto si rigenererà al suo interno, per ingigantirsi, tracimando la tua stessa anima. Scoprirai nella forza dell’amore per gli altri la ragione della tua stessa vita. Oppure sappi che questo buco nero dell’anima, la depressione, può essere riempito con una sapiente, continua lettura o, se ne hai la vena, con lo scrivere di tutto. Nella lettura ti mescoli ai personaggi che incontri, rendendoli reali, col privilegio che non possono recarti danno; con lo scrivere doni ad un mondo immaginario, che non puoi o vuoi conoscere, il contenuto della tua anima che, se repressa, esplode nel delirio dell’assenza.

Un esperienza di vita e un augurio per chi è inconsapevole funambolo sulla sottile fune dell’esistenza.                              

 

Nessun commento: