giovedì 24 ottobre 2013

I trucchi del mestiere. Quando la laurea si conquista in campo.

I trucchi del mestiere. Quando la laurea si conquista in campo


Da “ Racconti di sera” di Saro Pafumi

Don Nino un mestiere l’aveva e con quello ci campava bene, lui e la sua famiglia, ma a tempo perso faceva anche il consulente, niente di meno che per la forestale, perché ciò che lui sapeva di alberi e di legname non era noto a tutti, nemmeno alla stessa forestale.

A quei tempi non era infrequente che qualcuno rubasse qualche albero di pino nella nostra pineta. La gente povera doveva pur riscaldarsi e se anche gli usi civici consentivano ai linguaglossesi di fare legna nel Bosco Ragabo, un bel tronco di pino non era possibile tagliarlo. Avveniva , perciò, che, nottetempo, qualcuno, privo di scrupoli, sfidasse la sorveglianza della Forestale, riuscendo a trafugare qualche alto pino da portare.

La cosa era risaputa, ma la Forestale non riusciva mai a trovare il furfante sul fatto, per cui i tagli furtivi non soltanto non diminuivano, anzi, col tempo, sempre più s’incrementavano.

La ragione era semplice. Chi procedeva al taglio, di solito lo effettuava scavando una parte del tronco sotterrato, in modo da nascondere il taglio, per poi ricoprirlo, mettendo a posto terra, foglie e aghi di pino, così da nascondere il misfatto. Scoprire un taglio così effettuato era difficile e la Forestale non possedeva l’esperienza per farlo. Solamente don Nino riusciva col suo acume a scoprire il luogo e il furto. Come? Si accompagnava, percorrendo lunghi tratti a piedi, col Comandante della Forestale, al quale di tanto in tanto diceva: “qua manca un albero, più avanti un altro”, basta scavare” La circostanza era maledettamente vera, ma il Comandante di turno non riusciva a capire come don Nino potesse essere così preciso, per cui sospettoso com’era ,si domandava: “ Vuoi vedere che proprio don Nino è l’autore del misfatto?”. La cosa durò a lungo, finché un giorno don Nino, stufo di fare il consulente si decise finalmente a confessare non quello che pensava il comandante, ma il segreto della sua arte.

“Tu cerchi a terra” disse al Comandante, “mentre è in alto che devi guardare.

“Lo dici per celia o per farmi arrabbiare?”, chiese il Comandante.

“Niente affatto” rispose don Nino, con riso beffardo. “Guardando in alto scoprirai che, da un lato alcuni alberi mancano dei loro rami. Segno di uno sfregamento con l’albero che era a fianco e ora non c’è. Scavaci di sotto e capirai il perché”. Don Nino, ora è morto, ma generoso com’era, sapeva che quel segreto lo doveva tramandare, perché quando la pineta è di tutti, nessuno ha il diritto di rubare. Saro Pafumi

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