martedì 1 febbraio 2011

NON E' L'ABITO CHE FA IL MONACO

“ Non è l’abito che fa il monaco”. Quanti non commettiamo l’errore di disattendere l’insegnamento di quest’antico proverbio, soffermandoci sulle apparenze anziché sulla sostanza?
I nostri occhi vedono ciò che vogliono osservare. Vedere, per esempio, un frate cappuccino adornarsi di un cerchio metallico all’orecchio non è un’occasione che capita tutti i giorni. L’orecchino, si sa, di solito è un monile usato dalle donne, vederlo ad un uomo, in particolare ad un cappuccino fa un certo effetto, abituati come si è alle tradizioni e ai costumi.
Nella vita di tutti i giorni capita anche questo. Presentarsi in un certo modo con un atteggiamento notevolmente contro corrente non è da tutti comprensibile, specie se “l’avvenimento” accade in un piccolo centro. Il problema è che l’apparenza soverchia nei nostri giudizi la sostanza, convinti come siamo che la forma superi la seconda. Attratti da quest’aspetto estetico poco usuale, tralasciamo di approfondire la nostra analisi, per esempio dimenticando di valutare se il detto religioso è solito camminare con sandali e piedi nudi che per l’epoca in cui viviamo è un atteggiamento ancora più insolito dell’uso dell’orecchino. Come dimentichiamo di valutare altresì l’esempio di probità, semplicità e povertà cui il religioso s’ispira nella sua condotta quotidiana.
Eppure i nostri occhi si concentrano su quel monile, come se la sostanza umana fosse rappresentata tutta da quell’insignificante anellino di metallo.
Se oggi Gesù facesse la sua comparsa in groppa ad un asinello, probabilmente sarebbe accolto da risate e sberleffi, perché ogni epoca si esprime con forme ed apparenze diverse. Eppure, anche in groppa all’asinello Gesù resta un profeta di verità e un messaggero di pace.
Certi pregiudizi sono duri a morire, perché ciò che ha registrato la mente degli uomini per secoli diventa quasi immutabile e l’intelligenza a volte non ci viene in aiuto.
Se non ci piace imitare il religioso nell’uso dell’orecchino, imitiamolo nelle sue virtù, che è la parte più difficile da seguire.
Pubblicato su La Sicilia 01.02.2011
Saro Pafumi

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